Pro Loco Guiglia
Piazza Belvedere 4 – 41052 Guiglia (MO)
Tel. 334/2356329
E-Mail: info@prolocoguiglia.it
PEC: prolocoguiglia@pec.aitec.it
Sito: www.prolocoguiglia.it
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La “Sagra del Burlengo” nasce a Guiglia il 2 aprile 1967, per iniziativa dell’Associazione turistica Pro Loco del paese che vuole un lancio turistico per un prodotto “E BURLENG” largamente consumato nelle famiglie, specie nel lungo periodo invernale.
Ci si riuniva attorno alla grande padella di rame, in attesa che il Burlengo fosse pronto e si innaffiava il tutto col vino locale. E l’usanza è ancora ben viva a Guiglia e in molte parti dell’Appennino circostante.
All’allora Presidente Mario Ceretti, il merito di aver intuito che, per promuovere il turismo a Guiglia, poteva essere interessante l’invio a visitare il paese per degustare il suo “Burlengo” (che poi si italianizzò in Borlengo); così nacque la “Sagra del Borlengo”.
I turisti sempre più numerosi accorrono a gustare questo semplice e caratteristico cibo montanaro, fatto di acqua, uova e farina; condito con lardo, aglio e rosmarino, più ottimo Parmigiano: un grande sole trasparente e dorato… ma confezionato con arte antica da borlengai esperti, pazienti, attenti tanto da meritare per ben due volte la “medaglia d’oro” nelle occasioni in cui si cimentavano i migliori esperti dell’Appennino.
Giova ricordare che nel lontano 1985, la loro fama approdò al “THE WASHINGTON POST” di New York, che ne fece un articolo con tanto di foto, di consigli e dosaggi per eseguirli!!!
Nata con mezzi di fortuna e tanto entusiasmo nella centralissima Piazza Cantelli, la sagra si è poi trasferita nella più vasta Piazza Gramsci, adiacente al Municipio, all’ombra del Castello, sotto la presidenza di Vittorio Predieri, la Pro Loco si è dotata di attrezzature più idonee e moderne, con la presidenza prima di Piero Ghidi e poi di Maurizio Minozzi si trasferì all’interno del Castello di Guiglia incorniciandola così in un paesaggio unico e suggestivo.
“Ciò che non è mai mancato è lo spirito e la solidarietà, il lavoro di tanti volontari guigliesi che gioiscono nel vedere ogni anno, a maggio, il loro vecchio borgo uscire dal silenzio e animarsi come per magia, la magia di quel sole dorato che si chiama… Borlengo.”
– Festa paesana, mirata a promuovere il turismo nella zona , principalmente a far conoscere uno dei suoi cibi più caratteristici.
– Vengono confezionati anche “Cresenine” e “Gnocco Fritto” cibi tipici montanari
– Le serate della sagra vengono allietate da diversi gruppi musicali.
– La sagra attira a se una grande partecipazione di turisti, principalmente estimatori del “Borlengo”.
– La confezione dei cibi è affidata esclusivamente a volontari esperi, muniti di regolari attestati da alimentarista, rilasciati dall’Azienda sanitaria AUSL di Vignola.
– Tutti gli impianti sono rigorosamente in regola con le norme vigenti, vengono sempre sottoposti al controllo degli enti competenti in materia di sicurezza e igiene.
– Sul luogo staziona un servizio sanitario di autoambulanza: AVAP di Roccamalatina o Vignola.
– Le attrezzature utilizzate sono tutte munite di regolare certificazione e controllate prima di ogni sagra.
– Vengono inoltre garantite tutte le norme di sicurezza imposte dalla Circolare Gabrielli riguardante gli eventi e i pubblici spettacoli.
Piazza Belvedere 4 – 41052
Guiglia (MO)
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La tradizione di fare i borlenghi veniva tramandata di padre in figlio, di famiglia in famiglia e nella miseria dei secoli passati questa preparazione culinaria era una risposta alla fame: durante l’inverno in particolare il camino era acceso e le braci erano sempre a disposizione per essere disposte sotto il “sole”, ovvero la particolare padella in rame stagnato dove venivano cotti. Un tempo infatti si cuocevano nel camino e anche nelle cucine economiche.
“Un Burlèng, un bicèr ed vèin e as campa ‘na vèta” (un borlengo, un bicchiere di vino e si campa una vita), si diceva.
A Guiglia si ricordano mitici borlengai che andavano alle case a fare i borlenghi; diciamo così, degli specialisti, dotati dell’attrezzatura necessaria.
“Stasira fammia i burlang” (Questa sera facciamo i borlenghi)? Ed era una festa… si radunavano da una o dall’altra famiglia un gruppo di persone, poi si chiamava il borlengaio.
Il Borlengo fino a qualche decennio fa era poco conosciuto fuori dalla stretta cerchia del territorio tradizionale di produzione fino a quando vennero istituite una serie di manifestazioni per valorizzare questo particolare cibo, tra queste si ricordano: il Borlengo d’oro manifestazione nella quale i borlengai dei vari paesi si contendevano la palma del migliore, la Sagra del Borlengo in calendario annualmente a Guiglia fin dal 1967, la Scuola Internazionale del Borlengo della Pro Loco di Guiglia. Ed è proprio grazie a queste iniziative che il Borlengo, riscoperto da un paio di decenni, ha ormai raggiunto una popolarità che, per la prima volta dopo tanti secoli di storia, sta uscendo dal ristretto confine del territorio tradizionale di produzione.